MA CHI E’, LO ZIO? MA NO ,E’ IL NONNO DI CAIROLI!

Per capire cosa nasconda questa affermazione che pare presupporre che vi sia un parente stretto del grande pluricampione mondiale di motocross Antonio Cairoli nei dintorni bisogna fare un piccolo passo indietro. Bisogna risalire a qualche tempo fa quando io e l’amico Luciano Lentini (121 anni in due), compagno di folli avventure, decidemmo di partecipare alla gara a coppie di cross- enduro organizzata dal MC Parini nel campo di motocross nell’omonima cittadina brianzola. Ed eccoci quindi il 21/02/2016 presenti con emozione e folle spirito agonistico sulla linea di partenza :Lentini con una splendida Honda cross 450, io con una fantozziana Ossa Super Pioneer 250 del 1977 !! Unica moto d’epoca presente all’evento .Infatti gli altri concorrenti erano giovanottoni a bordo di moderne moto da cross a due e quattro tempi e di pochissime altre moderne enduro .Al cancelletto di partenza quindi Honda, Yamaha, KTM, Husquarna ed una sola OSSA, la mia. La gara era suddivisa in due frazioni di due ore ciascuna intervallate da un ora di sosta. I piloti potevano essere di due o tre partecipanti per squadra ma vi era anche la Categoria Marathon in cui un solo pilota affrontava le quattro ore di gara da solo . Una impresa a dir poco titanica! Io e Lentini avevamo programmato il cambio ogni tre giri . Per fortuna ,perché vi dico che non si possono reggere più di tre giri ,quindi ogni quindici- venti minuti di gara senza rischiare , visto la nostra veneranda età , un infarto tanto è veramente affaticante la disciplina del motocross. Il livello dei piloti per me era piuttosto alto. Basti pensare nelle zona adibita ad assistenza e cambio dei piloti ,nel “box” accanto al nostro(spazi delimitati da fettucce) vi era un pilota ,di cui però non ricordo il nome, ufficiale Husquarna reduce dalla Dakar 2016.Durante la manifestazione devo dire che avevo il pubblico dalla mia parte ,tant’è che ad ogni giro molti occasionali tifosi , forse inteneriti dall’età sia della moto che del pilota, mi applaudivano e mi incitavano a dargli di gas . Devo essere sincero ma ancora non ho capito se mi prendevano per i fondelli o se fosse vero incitamento. Io comunque mi illudo che sia la seconda ipotesi quella più veritiera. Infine però, distrutti fisicamente ma orgogliosi, abbiamo terminato la gara, buon ultimi ma con la soddisfazione che quattro equipaggi si erano ritirati , quindi non siamo stati proprio ultimissimi .Ma ora bisogna che spieghi la frase con cui ho titolato questo resoconto .Durante l’intervallo tra le due frazioni di gara mi stavo avviando verso il bar del circuito quando incontro gli amici della croce rossa di Canzo che prestavano servizio di assistenza alla gara . Uno di loro mi riconosce e mi dice “ Molteni così abbigliato mi sembri proprio lo zio di Cairoli”, ma uno dei volontari rosso crociati subito ribatte un “ma che zio , semmai il nonno di Cairoli” e giù risate da parte dei presenti. Va bene , ora non mi resta che pensare ad una adeguata vendetta verso gli amici della croce rossa canzese che sicuramente troverò alla old trial cup a Caglio. Ci penserò con calma perché ,come tutti sanno, la vendetta è un piatto che va gustato a freddo. Ciao a tutti.

Molteni Luciano